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ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNA

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Caterina Coluccio

 

ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA

 

anno 2008-2009

aula L16

insegnamento obbligatorio per

il triennio in Design Grafico e per il biennio

in Illustrazione per l’editoria,

consigliato per Fumetto,

opzionale per le altre scuole

6 crediti

 

 

L’artista è colui che da una soluzione trova un enigma, l’illustratore è colui che da un enigma trova una soluzione. Illustrare un testo implica una tecnica; il termine tecnica deriva dal greco tecné e sta ad indicare una dote acquisita non innata, risultato di una ricerca che richiede impegno e applicazione mentale; assume, quindi, un significato “artificiale” che si oppone al “naturale”. In una Accademia di Belle Arti, questi due concetti, che appaiono contrapposti, possono fondersi. Partendo da elementi di conoscenza delle tecniche di comunicazione: segno, forma, colore, è possibile trovare una soluzione che esprima visivamente il concetto scritto, cercando di trasformare l’immagine in una espressione artistica.

 

 

FINALITA'

 

Ci si propone di creare degli specialisti in Illustrazione Scientifica per agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro in cui si richiedono illustratori per testi scientifici, convegni, conferenze e pubblicità scientifica. Attualmente si assiste, sempre di più, allo sviluppo dell’editoria per ragazzi che richiede di raccontare il corpo e la natura attraverso i fumetto.

Nel complesso, il corso prepara specialisti in grado di realizzare, graficamente, richieste nell’ambito dell’illustrazione scientifica sia nel mercato del lavoro sia nell’ambito universitario. Si richiede pertanto l’analisi del testo e l’uso del computer.

 

 

I° modulo  

DISEGNO MEDICO-SCIENTIFICO

 

Particolarmente indicato per l’illustrazione di testi scientifici per l’editoria, per la realizzazione di tavole destinate a convegni e conferenze. In particolare, i testi chirurgici hanno continuamente bisogno di aggiornamenti per illustrare le nuove tecniche operatore per le quali non è possibile utilizzare la fotografia.

Si affrontano contemporaneamente l’osteologia e la miologia in base ad una analisi topografica per piani sovrapposti. Si utilizza un percorso architettonico operando in termini di costruzione, anteponendo i pilastri e aggiungendo masse corporee. Si sostituisce la descrizione mnemonica delle singole parti isolate una dall'altra, prerogativa dell'anatomia descrittiva, con una visione globale della plasticità del corpo. Il corso parte dal femore, come struttura portante, a cui si aggiungono, man mano, l’artrologia e la miologia attraverso fogli da lucido in modo da avere la visione di ogni piano che concorre ad una  costruzione tridimensionale. Il metodo consente di trasferire la tecnica agli altri apparati come la splancnologia e gli apparati nervoso e linfatico.

La rappresentazione avviene tramite lo studio di varie tecniche di illustrazione idonee per l’editoria.

Materiale necessario

-         fogli di carta bianca A4

-         fogli di carta da lucido A4

-         matita

 

 

2° modulo

PUBBLICITA’ SCIENTIFICA E ILLUSTRAZIONE DI TESTI SCIENTIFICI E NATURALISTICI

 

Particolarmente indicato per la pubblicità farmaceutica e l’illustrazione di testi scientifici universitari. La ricerca si estende all’illustrazione di testi scientifici per bambini e testi divulgativi.

Analisi di un inserimento del disegnatore nel mercato scientifico. In particolare, le case farmaceutiche richiedono specialisti in disegno scientifico per la realizzazione di pubblicità da inserire in riviste o depliant promozionali. Il corso inserisce le esperienze di laboratorio in un rapporto tra comunicazione e messaggio, tra immagine e termine scientifico.

 

Modalità d’esame

Per l’esame si consente la scelta di uno dei seguenti punti:

a)     illustrazione di un testo a scelta che riguardi l’ambito scientifico e naturalistico

b)    realizzazione di depliant pubblicitari

c)     creazione di una storia da rappresentare tramite il fumetto nell’illustrazione per ragazzi.

 

 

RIGUARDO L'ANATOMIA

 

Parlare di Anatomia Artistica è parlare di Arte. Parlare di arte è parlare dell'Uomo. Parlare dell'uomo è parlare del Mondo.

Un mondo cosmico nel quale l'analisi dei piccoli oggetti della natura e il trascendere dei grandi temi s'intersecano fondendosi gli uni con gli altri. Un mondo nel quale ogni oggetto contiene in sé l'originaria molecola dalla quale deriva anche il pensiero.

Ma quando osserviamo un oggetto, difficilmente pensiamo alle sue componenti, difficilmente consideriamo che possa esistere un "giudizio sintetico a priori". La nostra conoscenza, infatti, inizia con l'esperienza. E` soltanto nell'analizzare un oggetto che troviamo le componenti senza pensare, prima di avviare l'analisi, che già esistevano; se noi sommiamo tre più sei vediamo, con l'esperienza, che ne ricaviamo nove, ma se osserviamo il numero 9 non siamo portati a pensare che sia il risultato della somma di più componenti al suo interno.

Così, quando  analizziamo le componenti della forma umana, otteniamo una percezione corporea finale completa. Percezione di spazi, volumi e rapporti che, complessivamente, si muovono all'interno di un sistema cosmico. Ma solo sperimentando possiamo comprendere i vari elementi, tutti indispensabili alla costituzione dell'immagine.

Quindi con l'esperienza concettuale si acquisisce la conoscenza, ma l'esistenza  a priori è indipendente dall'esperienza. Con l'esperienza, possiamo raggiungere l'essenza "andando dentro". Ed è andando dentro che si fa Anatomia.

L'anatomia nasce come scienza che studia la conformazione e le strutture degli esseri viventi, sia che abbia come oggetto l'uomo, gli animali o le piante; nel momento in cui diviene artistica concerne l'arte e gli artisti. Pertanto l'anatomia artistica si esplica come metodo, ricerca sistematica del fare. E il "fare" si interseca con una fenomenologia della forma come scienza di essenze e non di dati di fatto.

Se oggi è tramontato l'ideale classico della scienza come sistema compiuto di verità, non è tuttavia tramontato il carattere essenziale delle scienze nella "unità sistematica che in esse trovano le singole conoscenze e i loro fondamenti". Inoltre, le proposizioni che costituiscono il corpo linguistico di ogni lavoro con impostazione scientifica devono essere tra loro compatibili, interagenti e non contraddittorie.

Tanto più noi penetriamo all'interno del nostro sistema corporeo tanto più possiamo trovare componenti inseparabili che interagiscono tra di loro, così come il mistico orientale considera il mondo e l'uomo facente parte dello stesso sistema.

Ma il Mondo è talmente multi dimensionale, fatto di forme irregolari e altrettanto logiche che, nel descriverlo, il nostro sistema astratto di pensiero concettuale non può che mediare la realtà. Infatti, come Heisemberg definisce, ogni parola o concetto, per chiari che possano sembrare, hanno soltanto un campo limitato di applicabilità.

Però l'Uomo, sentendosi sempre al centro del mondo, identifica il proprio concetto con la realtà assoluta; così l'astrazione, pur non essendo assoluta ma contenendo al suo interno componenti oggettive, diviene possibile e, nel suo ripetersi, presentarsi sempre diversa.

E veniamo alla Forma. Forma come traduzione fisica e concettuale dell'immagine. Forma in cui sensazioni, colori, significanti e significati interagiscono nella risoluzione dell'immagine. Ma l'immagine non è reale, è la mediazione di noi stessi che vi si interpone. Come possiamo allora avvicinarci alla Forma?

Partendo dal presupposto che la conoscenza è sempre mediata dalla nostra esperienza, non possiamo fare altro che togliere, eliminare per un momento la nostra astrazione sintetica, il nostro linguaggio concettuale per avvicinarci alla corporeità dell'oggetto che già di per se stesso è comunque mediato.

Toccare la materia, dunque, prima di pensarla.

E solo quando la percezione tattile dell'oggetto coincide con la nostra percezione visiva siamo riusciti ad integrare, a concepire globalmente la forma indipendentemente dalla percezione del nostro Io. Nel momento in cui toccando un oggetto sentiamo di toccare una linea abbiamo raggiunto una percezione sintetica, ma finché sentiamo l'oggetto corporale come qualcosa di assolutamente distinto dalla sua componente sintetica dobbiamo continuare a sperimentare.

Il corpo "a priori" contiene l'Astrazione per il fatto stesso che noi riusciamo a pensarla. E quindi, attraverso la ricerca del Corpo possiamo trovare l'Astrazione e l'Essenza; ma, contrariamente, percorrendo un viaggio inverso, nell'Essenza e nell'Astrazione possiamo trovare il Corpo solo se lo conosciamo.

                                                                                                      

                                                                                                          Caterina Coluccio